lunedì 11 agosto 2008
GUERRA FREDDA- ATTO II
ABKHAZIA-RETROSCENA DAL FRONTE
Una questione che affonda le sue radici al 1930, quando l'Abkhazia finisce sotto il controllo georgiano. A dominare ci sono rivalità etniche e odio: abkhazi e russi da una parte e georgiani dall'altra. Dopo la caduta del muro di Berlino il separatismo abkhaso si arma, ma Tblisi non reagisce. Tutto calmo -o quasi- fino a quando, nel luglio del '92 a Sukhumi, capitale della regione, si vota l'indipendenza. Un'indipendenza mai riconosciuta dalla comunità internazionale. Inizia lo sterminio, una vera e propria pulizia etnica perpetrata dai cosiddetti "fratelli dei boschi", i partigiani abkhasi che massacrano migliaia di georgiani. Questo è ciò che la storia ricorda, una pagina in cui la Russia post-comunista non è mai stata neutrale...
venerdì 1 agosto 2008
PERICOLO SCAMPATO
lunedì 28 luglio 2008
CRISI ALL'OMBRA DELLA MOSCHEA BLU
martedì 22 luglio 2008
VEGLIA AL CAMPO SANTO
lunedì 21 luglio 2008
RISPONDERE AL FUOCO
Il conflitto ancora c'è: a Nilin, in Cisgiordania del nord, non si intravedono quei segnali di distensione paventati da Abbas e Olmert.
Ha gli occhi bendati, Ashraf. Delle sue radic e dell'impavido coraggio tipico dei palestinesi ha conservato una gran voglia di manifestare il suo dissenso. Ai soldati israeliani che lo vedono, però, la cosa non piace. Un ufficiale lo immobilizza. Un altro, in divisa, prende la mira.. e boom. Gli spara...beh, non fa nulla -avrà pensato- tanto il proiettile è di gomma. Invece Ashraf cade a terra, gli ha colpito la gamba.
Nilin non vuole arrendersi all'avanzata indiscriminata degli israeliani. La barriera di sicurezza che divide i territori palestinesi da Israele non dovrebbe inoltrarsi nella Cisgiordania del nord: tre anni fa una sentenza dell'Alta Corte Internazionale aveva scostretto le autorità di Tel Aviv a spostare quel dannato muro. Ma dal maggio scorso i soldati sono di nuovo lì, a Nilin, dove non dovrebbero esserci. Ashraf, come tanti altri, stavo solo esprimendo la sua rabbia. Pacifica. Tanto pacifica che a denunciare questo ennesimo sopruso contro civili è stata un'associazione israeliana per la difesa dei diritti umani: "B'Tselem" e i suoi militanti lavorano davvero. Per la distensione. Per fermare quel muro.
A riprendere tutto è stata una bambina, dalla finestra di casa.La telecamera con cui ha immortalato lo spettacolo di questa guerra e' una delle 100 distribuite ai palestinesi dalla Ong B'Tselem nell'ambito di "Shooting Back", un programma contro gli abusi
dei militari. "Rispondere al fuoco", insomma, "rispondere filmando".